Nell’era digitale, dove l’informazione viaggia a velocità supersonica e l’attenzione è un bene raro, i meme si sono imposti come una forma di comunicazione dirompente e virale. Ma oltre a strappare una risata, questi contenuti possono assumere un ruolo di primaria importanza nell’apprendimento, diventando un vero e proprio strumento didattico.
Meme: non solo LOL, ma anche OMG!
I meme non si limitano a trasmettere informazioni in modo divertente, ma possono anche stimolare la riflessione critica su argomenti di attualità, politica, cultura e società. Non sono solo pappagalli digitali che ripetono informazioni in modo colorato. Sono come quelle pesti di bambini che ti fanno ridere mentre ti tirano i capelli e ti chiedono “perché?”, ci pungono, ci provocano, ci costringono a guardare la realtà con occhi nuovi, a volte con il sorriso sulle labbra, a volte con un nodo alla gola.
Certo, non tutti i meme sono Einstein in pigiama
Alcuni sono solo barzellette illustrate, altri sono pura propaganda. Ma anche tra le barzellette e la propaganda, si nascondono perle di saggezza e di critica sociale. Sono quindi la voce del popolo? Non sempre. Possono essere usati per amplificare la voce dei potenti, ma anche per dare voce a chi non ha voce. Possono essere considerati il futuro dell’informazione? Forse no, ma sono sicuramente una parte importante del presente. Quindi, la prossima volta che vedi un meme non fermarti alla risata, rifletti sul messaggio che contiene perchè chissà potrebbe essere la pillola rossa che ti apre gli occhi su un mondo nuovo.