L’origine della danza
La danza può essere espressa in ogni sua forma, proprio per questo è una disciplina vastissima, che si manifesta attraverso il movimento mediante le coreografie o l’improvvisazione. Essa trae le sue origini fin dalla preistoria, assieme ad altre arti come il teatro e la musica. Proprio perché rappresenta una delle forme più espressive del teatro, nell’antica Grecia, durante le tragedia e nella commedia, il coro si esprimeva principalmente danzando affacciato sull’edificio scenico, denominato orchestra.
Il sostantivo italiano danzare, invece deriva dal francese antico ‘danser’, anche se la sua origine è discussa perchè c’è chi pensa che derivi dal franco ‘dintjan’, o meno probabilmente dal latino ‘deantiāre‘.
In altre civiltà, come ad esempio quella cinese, indiana o egiziana, la danza stava a simboleggiare il movimento armonico dei corpi celesti.
Infatti i greci misero la danza sotto la protezione della musa Tersicore, facendola diventare un simbolo della loro civiltà.
I romani invece, gli diedero la forma del pantomimo= attore che danza.
In seguito quindi, la danza divenne una vera e propria forma d’arte e nel corso del tempo nacquero diverse coreografie, che nel 1800 venivano rappresentare nei teatri più illustri come la Scala di Milano e l’Opèra di Parigi.
I generi della danza
Nel tempo ovviamente la danza si è evoluta in numerose varianti. Le sue denominazioni riguardano in particolare la sua evoluzione come arte dello spettacolo. Si trovano diversi generi, come la danza classica, moderna, contemporanea, hip hop ecc…
La danza espressa nella forma classica
La danza classica, chiamata anche danza accademica, si sviluppa sulla ‘tecnica accademica’ dal 1661 a corte, con il re Sole (Luigi XIV) di Francia all’Académie Royale de Danse, con l’intenzione di portare avanti gli ideali di quest’arte.
Proprio da questa accademia vengono catalogate le cinque posizioni base della danza e i fondamenti per l’esecuzione dei principali passi di danza, affermandone anche la terminologia, motivo per cui i passi della danza classica in particolare, sono nominati in francese.
La danza espressa nella forma moderna
Facendo danza classica a livello agonistico, a partire dagli unidici anni, le allieve iniziano ad utilizzare determinate scarpette chiamate ‘scarpe da punta’ con la punta di gesso. Esse si utilizzano dopo un periodo di riscaldamento e studio con le scarpe da mezza punta, perchè la colonna vertebrale e i relativi muscoli devono essere ben formati.
La danza moderna accresce all’inizio del novecento nel nord Europa e in America, come forma di ribellione nei confronti della danza accademica, ritenuta troppo rigida e schematica, concependo così la danza libera, praticata spesso all’inizio con l’assolo, eseguito in spazi poco teatrali per connotare la forte differenza con il balletto.
Lo stile moderno non rifiuta l’utilizzo innaturale del corpo, bensì apprezza più i movimenti lineari. Vengono prediletti i costumi semplici e le scenografie modeste, decorate con elementi ed oggetti genuini.
Essa si è poi definita con varie tecniche, grazie ad esponenti di grande livello come Martha Graham, che creò una tecnica basata sul movimento neutrale d’ispirazione ed espirazione (contraction-release), Doris Humphrey, Charles Weidman e Hanya Holm, che vengono ricordati per le importanti innovazioni che portarono in questa nuova disciplina.
La danza espressa nella forma hip hop
L’Hip Hop nasce alla fine degli anni ’70 dal movimento stesso, di cui mantiene estetiche e sfumature culturali.
Nasce inizialmente come danza di strada, tutt’oggi l’hip hop appassiona tantissime persone di età diverse, da grandi a piccini.
Siamo proprio all’11 agosto 1973, quando un noto Dj Kool Herc, di origine giamaicana ebbe un intuizione rivoluzionaria: essendo uno dei disc jokey più famosi di New York, si rese conto che la popolazione locale non amava molto la musica reggae, ma preferivano ballare nelle parti in cui le percussioni erano più accentuate.
Per cui insieme ad altri dj iniziò ad utilizzare il mixer audio e i giradischi. In poco tempo nacquero così nuove tecniche di mixaggio con musica più elaborata e ricca di ritmi sonori.
La danza Hip Hop nasce insieme al genere musicale nelle strade del Bronx, proprio durante il periodo di crisi sociale. In quei tempi i ghetti quindi trovarono il modo di reagire al quel periodo con questo genere danzante. Grazie ad esso vennero organizzate i party, le feste di quartiere, le gare di ballo tra B-boys e le famose battle di Freestyle.
La danza espressa nella forma latino americana
Queste danze sono di coppia e di gruppo e fanno parte dei balli latini nelle competizioni internazionali. Quelle riconosciute ufficialmente sono cinque: samba, cha cha cha, rumba, pasa doble e jive.
Le figure che si eseguono in questi balli sono differenti da continente a continente, perché dipendono dalle tradizioni locali e dalle abitudini.
Il termine Rumba indica qualcosa di più che un semplice ballo, identifica un genere musicale, comprensivo di balli. La sua origine è agli inizi del 1900 a Cuba dopo l’abolizione della schiavitù. Per riprodurre i suoni usavano qualunque cosa: maracas. marimba, claves, tamburi.
Il Cha cha cha consiste in una serie di tre passi, la figura caratteristiche è lo chassè. Al passo base seguono diverse altre figure per realizzare una sequenza di base come New Yorker, Spot, Turn, Mano nella Mano, Alemana.
Infine il Jive è il ballo più movimentato tra le danze latino-americane. Il ritmo è frenetico e le figure richiedono stile, resistenza fisica, forza ed elasticità. All’inizio il jive fu ballato esclusivamente da danzatori neri, successivamente fu ripreso dai bianchi, che vi aggiunsero numerose figure e apportarono modifiche tecniche per il completamento dell’esecuzione.
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